UN TRIBUTO
alla cucina tradizionale e ai sapori caserecci lontani dalle
ardite elaborazioni degli chef. Sono nove le osterie
siciliane premiate con la chiocciola, lo speciale
riconoscimento attribuito alla guida 2007 di "Osterie
d'Italia, il sussidiario del mangiar bere all'italiana
" di Slow Food editore
giunto alla sua diciassettesima edizione. Tra le soste del
piacere, a Palermo e provincia. il primato della buona
cucina e dell'accoglienza a buon prezzo va a tre indirizzi
doc, premiati con una targa speciale sponsorizzata dalla
Provincia regíonale: la "Osteria Paradiso" di Giuseppe
Corona in via Serradifalco, "Don Ciccio" a Bagherìa"
Nangalarruni" di Giuseppe Carollo a Castelbuono: «Chi viene
da noi è stanco dei sapori troppo elaborati - commenta Santo
Castronovo, titolare di "Don Ciccio" - Dal lontano
I942,quando con mio padre Francesco servivamo i tedeschi e
poi gli americani, siamo i custodi della cucina tipica
locale che ancora oggi va forte in tutto il mondo>>. I più
gettonati, da "Don Ciccio", dopo l'antipasto dei
carrettieri, l'uovo sodo con sale e zibibbo, sono i primi:
dai più semplici con aglio, prezzemolo e formaggio a quelli
con il pesce, come le sarde o il ragù di pesce spada e
tonno.
Altra osteria storica, dal 194 1 in via Serradifalco nei
pressi di Villa Amalfitano, è la"Paradiso" dove trionfa il
pesce fresco come la gustosa insalata di mare o la pasta c'anciovn
(con piccole acciughe) e mollica otturata (abbrustolita). II
menù non è neanche scritto e le pietanze sono elencate a
voce in questa trattoria dall'atmosfera popolare che ha
conquistato anche i palati del Sol Levante ed è indicata
nelle guide nipponiche. «! giapponesi -racconta Giuseppe
Corona - vanno pazzi per la pasta con i broccoli in tegame e
con il nero di seppia». All'osteria "Nangalarnmi" vale la
pena assaggiare il maialino dei Nebrodi con salsa di
pistacchio e le specialità a base di funghi raccolti tra i
boschi delle Madonie. Li usiamo per il carpaccio e le
pappardelle insaporite con carciofi e ricotta - spiega il
titolare - ma anche per il dessert. Con il basilisco,
facciamo il dolcefungo»
Nel trapanese, sono tre i loca(i premiati con la chiocciola,
sinonimo di educazione al gusto legato al territorio e alla
salvaguardia dei sapori locali: "Cantina Siciliana",
rinomato per le busiate con pesto e il cuscus nel pieno
centro storico, all'interno del quartiere ebraico. la
Giudecca; "Vultaggio", azienda agrituristica che su una
collinetta poco lontana da Trapani propone per partire un
sfilza di antipasti dal pecorino fresco alla ricotta calda
di pecora; il "Ristorante
dei Golfo" a Castellammare, che alterna al menù a base di
pesce le minestre tipiche come il maccu di San Giuseppe. con
fave, ceci, lenticchie e fagioli.
In provincia di Messina, a Sinagra, la chiocciola premia
invece la trattoria dei "Fratelli Borrello" che delizia i
suoi avventori con salumi di suino nero e carboncelli con
asparagi ragi selvatici e, ragù di maiale. A Buccheri, in
provincia di Siracusa, il primato delle osterie va
alla pasta fatta in casa e condita con ricotta al sugo di
maiale o con funghi freschi di "U Locale". Ma nella
guida, ci sono altri î 9 indirizzi in giro per 1'[sola che
uniscono la buona tavola a un prezzo modico: non più di 35
curo, '' bevande escluse.
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Al confine con la
provincia di Catania e a una sessantina di chilometri
da Siracusa c'è il
delizioso paese di Buccheri e la sua Osteria Locale,
gestita con passione dai
fratelli Sebastiano e Giuseppe Formica.
Vi attende una
cucina di notevole qualità,
fedele alle stagioni
e alle materie
prime, quali la ricotta e il celebre olio extra vergine
Dop.
Ecco alcune voci dal
menù : si comincia con i classici antipasti rustici
quali verdure sott'olio,
funghi e gelatina di maiale. La pasta è tutta fatta
in casa, realizzata in
originali formati locali, quali gli " Aslan "
impastati con
il peperoncino e proposti con aglio, olio e rucola, ma ci
sono anche le
classiche tagliatelle fresche ai funghi con pinoli, i
ravioli al sugo di maiale, i
cavati con ricotta e salsiccia.
Seguono
l'agnello grigliato, lo stinco di maiale al
vino con patate, il cosciotto di maiale alle mandorle
tostate e la lattughetta (
sottopancia ) di vitello con cipolla, capperi, olive e
radicchio. Per terminare, cassata,
cannoli o dei biscottini secchi con un bicchiere di
moscato.
da La
Repubblica del 21 febbraio 2002
di
Giancarlo Lo Sicco |