Slow Food – Osterie d’Italia 2002

Qualche cambiamento in questa simpatica osteria di Buccheri, il paese più alto della provincia di Siracusa – siamo a 820 metri di altezza, uno di quelli che più hanno mantenuto salde le tradizioni del folclore e della gastronomia dell’entroterra siciliano.
Sebastiano Formica uno dei tre soci della precedente gestione, ha rilevato per intero il locale, che conduce con l’aiuto del fratello Giuseppe.
La cucina è rimasta quella tipica della zona, anzi si è arricchita di nuovi piatti e sempre più legata alle stagioni e alle offerte del mercato, i prezzi poi sono addirittura diminuiti ,attestandosi –
per un pasto medio- sulle 30 mila lire.
Più che un elenco completo di portate – che, lo ribadiamo, variano spesso – citiamo alcuni piatti che sono un pò il simbolo del locale. Si apre con un’ottima Gelatina o con una bruschetta alla ricotta , per passare a una zuppa o a un piatto di pasta rigorosamente fatta in casa: dagli invernali Ravioli di Ricotta alla primaverile Pasta con le Fave dai maccheroni alla Norma ai Riccioli al Limone, dai tagliolini con gli asparagi selvatici ai Cavati do Picuraru. Quando il bosco è generoso abbondano i funghi, mentre tra i piatti di carne citiamo gli Spiedini di Pecora (pezzetti di pecora disossati e lasciati macerare in vino e aromi), il cinghiale , la trippa, la Lingua in Agrodolce, il fegato e altre preparazioni ” povere ” del mondo contadino. Infine i dolci, e cioè biscottini da intingere nello Zibibbo e, ogni tanto, una cassata siciliana, frutto del lavoro di un pasticcere dei dintorni.
Una nota di merito per l’ottimo olio di oliva dei monti Iblei.


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